Adnkronos – Sono 11 i ‘Comuni Ricicloni’ nel Lazio, il migliore è Oriolo Romano

Sono 11 i ‘Comuni Ricicloni’ nel Lazio, il migliore è Oriolo Romano


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Sono 11 i Comuni Ricicloni del Lazio premiati per una raccolta differenziata che supera il 65%. Il migliore? E’ Oriolo Romano, in provincia di Viterbo, con il 79,67% di differenziata seguito da Castelnuovo di Porto in provincia di Roma e Castelliri (Frosinone). Si è conclusa così, dopo un anno di studio, la prima edizione di Comuni Ricicloni nel Lazio grazie alla collaborazione con l’assessorato alle Politiche del Territorio Mobilità e Rifiuti della Regione.

Una campagna nata dalla storica iniziativa nazionale di Legambiente che ha visto il suo esordio nel 1994, 22 anni di attività con adesioni crescenti di anno in anno. Si tratta di un’indagine sulla raccolta dei rifiuti urbani e la successiva analisi dello stato di gestione, al fine di individuare casi virtuosi ed esempi di buona gestione da promuovere e divulgare, ma anche criticità e potenzialità di miglioramento.

I dati raccolti attraverso una scheda inviata alle amministrazioni, corrispondono a ben il 71% degli abitanti del Lazio in 115 comuni, 4.182.268 persone su 5.889.649, Utenze domestiche: 1.794.088 utenze domestiche e 77.655 non domestiche. Legambiente ha consegnato oggi premi per tre categorie: massima percentuale di raccolta differenziata, minima produzione di rifiuti pro-capite, buone pratiche di gestione.

Sulla percentuale di raccolta differenziata, Legambiente premia i primi tre comuni classificati e in totale gli undici “ricicloni” con differenziata superiore cioè al 65%: primo classificato Oriolo Romano con il 79,67%, seguito da Castelnuovo di Porto con il 78,78% e Castelliri con il 77,60%. Secondo l’art. 205 del DLgs 152/2006 ogni ambito territoriale doveva assicurare una raccolta differenziata dei rifiuti urbani del 65% entro il 2012.

“Sono ancora troppo pochi i comuni virtuosi, ma c’è un trend di miglioramento che va nella giusta direzione, ora l’impegno dei comuni su riciclo, riduzione e riuso sia asse portante dell’azione amministrativa – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Alla Regione chiediamo di mettere in pratiche le linee guida sulla riduzione già presentate e di avviare il percorso partecipato per la definizione del nuovo piano rifiuti; per avere dopo la sacrosanta chiusura di Malagrotta, un futuro libero da discariche, inceneritori e conferimento fuori ambito e un Lazio Rifiuti Free”.

Tanti i comuni che pur non rientrando nella classifica hanno comunque partecipato e dimostrato di volersi impegnare nella lotta ai rifiuti, tra questi anche la capitale che, nonostante le difficoltà è riuscita a raggiungere il 40% di raccolta differenziata dal 25,7% del 2012. Complessivamente, secondo lo studio e sulla base del campione, nel Lazio la percentuale media di Rd si attesta al 39%.

“Anche nel Lazio ci sono dei segnali positivi di discontinuità rispetto al passato caratterizzato dallo smaltimento in discarica. Ora serve replicare queste realtà virtuose a tutti i comuni laziali a partire da Roma e dai capoluoghi di provincia – commenta Stefano Ciafani vicepresidente nazionale di Legambiente – Per velocizzare questa rivoluzione serve un nuovo sistema di penalità e premialità economica per chi smaltisce in discarica, che permetta di far pagare meno i Comuni ricicloni e di penalizzare quelli meno virtuosi”.

Sul fronte impiantistico, per Legambiente è urgente procedere alla realizzazione di impianti per il riuso e per il trattamento e riciclaggio dell’organico differenziato, ancora poco presenti sul territorio laziale. “Solo così – conclude Ciafani – archivieremo una volta per tutte la dittatura delle discariche che con le varie Malagrotta, Borgo Montello, Inviolata e Cupinoro ha caratterizzato per decenni il ciclo dei rifiuti di questa Regione”.

Nella seconda sezione della ricerca di Legambiente è stata analizzata la produzione pro capite di rifiuti e le migliori performance sono quelle dei comuni di Pico e Rocca priora, seguiti in classifica da Arnara, Pescosolido e Vallemaio, tutti premiati per la minima produzione pro-capite.

La terza sezione è stata dedicata all’analisi sulle buone pratiche: punti di erogazione “acqua alla spina” presenti nel 43% dei comuni, impiego di stoviglie riutilizzabili nelle mense comunali per il 15% del campione, stesso dato per la distribuzione di sporte riutilizzabili o compostabili. Poco diffusi ancora i punti di erogazione latte alla spina solo in 7 Comuni, e di incentivi per l’uso di pannolini lavabili solo in 2 Comuni.

Secondo l’elaborazione di Legambiente per le buone pratiche è stato consegnato il primo premio ad Acquapendente e Montefiascone seguiti da Castel Sant’Elia, Genazzano, Ischia di Castro, Serrone.

Menzione speciale per il Comune di Oriolo Romano che prevede l’uso di ben sette buone pratiche.

ILTEMPO.IT – I rifiuti sono l’oro dei Comuni più calano più le tasse salgono

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La tassa sui rifiuti è un business per le casse dei Comuni ma un salasso per i contribuenti. Tra il 2010 e il 2015 una famiglia con 4 componenti che vive in un casa da 120 mq ha subito un aumento del prelievo relativo all’asporto rifiuti del 25,5 per cento, pari, in termini assoluti, ad un aggravio di ben 75 euro. L’Ufficio studi della Cgia, ha calcolato che questa tipologia di famiglia dovrà versare nel 2015, al proprio Comune 368 euro di Tari.

Appena leggermente inferiore l’aggravio per una famiglia di 3 componenti, che abita in un appartamento da 100 mq, con un aumento del 23,5 per cento (+57 euro) e un onere per il 2015 di quasi 300 euro. Infine un nucleo di 3 persone che risiede in un’abitazione da 80 mq, invece, ha dovuto pagare il 18,2 per cento in più (+35 euro). In questo caso, l’importo complessivo che dovrà pagare per i rifiuti sarà pari a poco più di 227 euro.

Per le attività economiche, aggiunge la Cgia, le cose sono andate anche peggio. Nonostante la forte riduzione del giro d’affari, ristoranti, pizzerie e pub con una superficie di 200 mq hanno subito un incremento medio del prelievo del 47,4 per cento, pari, in termini assoluti, a +1.414 euro. Un negozio di ortofrutta di 70 mq, invece, ha registrato un incremento del 42 per cento (+ 560 euro), mentre un bar di 60 mq ha dovuto versare il 35,2 per cento in più, pari ad un aggravio di 272 euro. Più contenuto, ma altrettanto pesante, l’aumento subito dal titolare di un negozio di parrucchiere (+23,2%), dai proprietari degli alberghi (+17 per cento) e da un carrozziere (+15,8%). Con la Tari le inefficienze delle società sono state scaricate sui cittadini. Negli ultimi anni l’imposta sui rifiuti ha cambiato spesso nome, da Tarsu e Tia alla Tares e infine nel 2014 alla Tari, con il risultato di un aggravio della pressione fiscale. Al maggior onere non ha però corrisposto un miglioramento del servizio. La Cgia sottolinea che le aziende di raccolta e smaltimento rifiuti «di fatto, operano in condizioni di monopolio, con dei costi spesso fuori mercato che famiglie e imprese, nonostante la produzione dei rifiuti sia diminuita e la qualità del servizio offerto non sia migliorata, sono chiamate a coprire con importi che in molti casi sono del tutto ingiustificati». Sebbene in questi ultimi anni il costo economico sulle famiglie sia decisamente aumentato, dall’inizio della crisi ad oggi la produzione dei rifiuti urbani ha subito un netto calo. Se nel 2007 ogni italiano ne produceva quasi 557 kg, nel 2013 la quantità è scesa a poco più di 491 Kg per abitante.

Laura Della Pasqua

terzobinario.it – Bufala discarica Monteromano Tarquinia, Stefanini (SEL): “I sindaci sapevano, chiedano scusa alle istituzioni e alle comunità amministrate”

1363discarica_fotomontaggio – Non è la candid camera della trasmissione di Rai3 “Nemico Pubblico”, che ha burlato amministratori, politici, associazioni ambientaliste e cittadini inviperiti, ma la faccia tosta del Sindaco Maurizio Testa di Monte romano e del Sindaco Mauro Mazzola di Tarquinia.

Tutto è cominciato con le prime indiscrezioni di stampa pubblicate da alcuni giornali, in cui si era venuti a sapere che tra Tarquinia e Monteromano, nei prossimi mesi, sarebbe sorta una megadiscarica che avrebbe preso tutti i rifiuti di Roma perché Malagrotta era ormai piena.
E’ veramente di difficile comprensione lo spirito ironico della trasmissione televisiva, proprio in un comprensorio dove da anni si tenta di trasferire i rifiuti di Roma, una zona dove troppo spesso si muore di tumore a causa delle emissioni dannose dei diversi impianti inquinanti presenti nel comprensorio. Non si può giocare con le preoccupazioni della gente e degli amministratori, comprensibilmente allarmati per una notizia che avrebbe creato ripercussioni negative su tutto il territorio.
Ma fino a quando a svolgere il ruolo del burlone si tratta di un regista, disattento e irrispettoso dei fenomeni sociali sanitari di un comprensorio ci si può pure stare, ma quando vengono spalleggiati dai Sindaci dei comuni interessati, il fatto diventa grave e da denunciare.
A margine della pagliacciata, di pessimo gusto, sia il regista che il Sindaco Testa hanno provato a convincermi della bontà dell’idea televisiva, confidandomi che entrambe i sindaci, erano a conoscenza dello “scherzo”, la cosa mi ha tutt’altro che rassicurato, ma anzi ,vedere la loro falsa sceneggiata a difesa delle comunità amministrate, mi ha spinto alla conclusione che si tratta di un viscido sciacallaggio politico, che ha portato questi due Sindaci sulle prime pagine dei giornali locali.
Credo doveroso che questi signori chiedano scusa a tutte le istituzioni e i comitati coinvolti, nella speranza che siano consapevoli che il loro gioco ha prodotto un dispendio di fondi pubblici impegnando il tempo di: politici, amministratori, dipendenti pubblici, comitati, cittadini e addirittura delle Forze dell’ordine.
Non ho firmato la liberatoria alla società “Verve Media Company srl” e provvederò ad una formale denuncia nel caso saranno pubblicate le immagini e i materiali audiovisivi che riguardano la mia persona.
E’ pur vero che se la trasmissione andrà in onda a metà giugno, saremo quindi fuori dalle elezioni provinciali, che vedono coinvolto in prima persona il Sindaco di Tarquinia, come è però altrettanto vero che nel frattempo questi indelicati e irrispettosi personaggi sono andati su tutti i giornali nel ponte del 25 Aprile, fregiandosi della medaglia di difensori del territorio quando in realtà sono solo due Sindaci burloni di provincia!

Sull’ultimo progetto del DIGESTORE ad Allumiere, botta e risposta tra sindaco Battilocchio e Comitato Antidiscarica

CIVONLINE: Archiviata la proposta della Bioenergie: troppi vincoli su quel terreno

Allumiere. Il sindaco Battilocchio: «Fuori luogo quindi la contrarietà del Comitato Antidiscarica»

Allumiere, Cronaca  –  23 Apr 2015

AUGUSTO BATTILOCCHIO

ALLUMIERE – Intanto il Comune di Allumiere archivia definitivamente la proposta avanzata da ‘‘Iniziative Bioenergie srl’’ di Canino per la costruzione, allo Spizzicatore, di un biodigestore da 35mila  tonnellate/anno, un impianto finalizzato alla produzione di bio-metano. La decisione è scaturita durante la Commissione dipartimentale ‘‘Uso e assetto del territorio, sviluppo economico e attività produttive’’ riunitasi martedì. L’area oggetto di attenzione è infatti sottoposta a vincoli e quindi non c’è alcuna possibilità di procedere con il progetto. A pesare su quei terreni sono infatti i vincoli di zps e le norme tecniche di attuazione del piano regolatore che non consente la realizzazione di impianti per la lavorazione dei rifiuti. E su questo sono stati d’accordo tutti i presenti alla commissione che ha riunito non solo esponenti della maggioranza ma anche dell’opposizione e dei comitati. Nessun incontro, quindi, avverrà tra l’amministrazione comunale di Allumiere e la società proponente. «Non ci sono infatti gli elementi di fattibilità – spiega il sindaco Augusto Battilocchio – quindi non ha senso invitarli ad esporre ulteriormente». Alla commissione, allargata per volere di Battilocchio vista la delicatezza dell’argomento, hanno partecipato, oltre al sindaco Battilocchio, anche il vicesindaco Ceccarelli, il delegato all’Ambiente Bastianini, il capogruppo dell’opposizione Vincenzo Sgamma, il Comitato antidiscarica con Emiliano Stefanini, Galimberti per Fontana Tonna e infine Cammilletti. «Tutti gli interventi, in sintesi, – spiega Battilocchio – hanno messo in rilievo il fatto che, seppure ci fosse stato interesse ad approfondire il progetto, nella direzione comunque della tutela ambientale, la vincolistica presente nella zona non rende accoglibile l’ipotesi progettuale avanzata dalla società». «Peraltro – aggiunge il Sindaco – la stessa non ha neanche depositato alcun progetto definitivo, quindi non c’è proprio alcuna decisione in atto». «Alla luce di tutto questo – commenta il sindaco Augusto Battilocchio – le prese di posizione e di contrarietà sono giuste se esiste un elemento del contendere, ma se non esiste il tema non c’è alcun motivo per intervenire, a meno che non si è in cerca di visibilità». Precisa la strigliata al Comitato Antidiscarica: «Non era opportuna – incalza Battilocchio – questa uscita giornalistica da parte del Comitato, dal momento che il problema non esiste perché non ci sono elementi di fattibilità per andare avanti». Per maggiore chiarezza, il primo cittadino collinare spiega anche l’iter che ha portato alla convocazione della commissione: «La ‘Iniziative Bioenergie’ ci ha contattati due mesi fa, annunciandoci verbalmente l’intenzione di illustrarci una proposta progettuale per il recupero e l’accoglimento dei rifiuti finalizzati alla produzione di bio-metano. Dopo quel primo contatto, come amministrazione paventammo l’opportunità di riunirci con i rappresentanti della società stessa per  discuterne più nel dettaglio. Da quel momento non abbiamo più fatto nulla, né contattato la Bioenergie, che di fronte al nostro silenzio, nei giorni scorsi, ci ha scritto per sollecitare l’incontro al fine di esprimere la sua prospettiva di progetto. Da qui la mia decisione di convocare la Commissione, allargata a tutte le forze politiche e ai Comitati, per parlare serenamente della questione, senza alcuna mozione da approvare o altra decisione da prendere. Oggi, con estrema serenità e chiarezza, possiamo dire che non ha senso invitare ad esporre i rappresentanti della società, perché non ci sono le condizioni». «E poi – conclude Battilocchio – siamo tutti anti discarica. Anche se, è inutile negarlo, il nostro territorio, in particolare i comuni del litorale nord che hanno avviato la differenziata, dovranno decidere cosa fare, dove portare l’umido, considerati i costi astronomici oggi sostenuti. A breve ci sarà un nuovo incontro, dopo quello avvenuto a Civitavecchia, su iniziativa di Ladispoli, per valutare la realizzazione di un impianto al servizio del comprensorio e nell’ottica di chi vuole bene al territorio». (a.r.) 23 Apr 2015

Alcuni Commenti su Facebook:

C.C. È incredibile come sia facile con un articolo esternare cosi tante falsità, il sindaco e la sua giunta non hanno il coraggio di prendersi le responsibilità x cui sono stati votati, quando un amministrazione ha la volontà di voler realizzare un progetto, con la regione e il governo dalla propria parte, tutto è possibile, invece abbiamo assistito ad una commissione dove x quanto riguarda le informazioni sull’impossibilità di realizzare tale progetto causa ZPS è stata esternata dal movimento antidiscarica, e dove nessuno della maggioranza aveva un idea chiara su come affrontare la proposta allo spizzicatore al punto da cercare indicazioni e consensi dalle opposizioni, improvvisamente diventati importanti, ad Allumiere è finita la politica MA NON PER COLPA NOSTRA CARO SINDACO DALLA MORALE FACILE.

A.M. Sempre e solo a dir male del signor sindaco e dei suoi “uomini”. Come se si fossero sempre e solo contraddistinti per il loro modo ambiguo di gestire ciò che gli compete o forse meglio dire competerebbe.
Come siete prevenuti e poco riconoscenti verso chi TANTO fa per…. Se stesso.
e come è buon uso fare, anche in questa circostanza era stato proposto un incontro chiarificatore….. Il modus operandi è sempre li stesso…. Vivi complimenti e un gran plauso per le responsibilità che sempre vi sapete assumere…..


QUINDI LA REPLICA DEL COMITATO

«Reazione scomposta del sindaco Battilocchio»

Replica del Comitato antidiscarica. Intanto Fontana Tonna presenta una mozione per un impianto di compostaggio

Allumiere, Cronaca  –  24 Apr 2015

L'area del progetto in località Spizzicatore

L’area del progetto in località Spizzicatore

ALLUMIERE – «Il Comitato Antidiscarica può esultare per aver bloccato sul nascere questa ennesima proposta di lavorare i rifiuti di Roma e Provincia ad Allumiere». Inizia così la risposta del Comitato Antidiscarica, al sindaco Battilocchio: «La discussione su questa idea progettuale si è aperta grazie alla diffusione da parte del Comitato di un comunicato dove si denunciava l’avvenuta discussione su questo impianto in una commissione comunale svoltasi a febbraio, la richiesta ufficiale da parte della Iniziative Bioenergie Srl è del 27 marzo e propone un impianto da 35.000 tonn/anno per il recupero di energia dalla frazione organica rifiuti solidi urbani – scrive il portavoce Emiliano Stefanini – netta è stata la nostra contrarietà e sia in commissione che sui giornali abbiamo diffuso tutti i motivi ambientali, procedurali e politici che bocciano sul nascere l’idea di questo impianto, proprio perché proposto nella ZPS. La reazione scomposta del sindaco che definisce ‘‘fuori luogo la contrarietà al progetto da parte del Comitato perché non c’è niente da decidere’’ lascia esterrefatti coloro che conoscono la vicenda. Nella commissione del 21 aprile Battilocchio ha proposto di incontrare la ditta proponente per approfondire il progetto e una visita a un impianto già realizzato nel reatino, come mai lo ha fatto allora?». Intanto Fontana Tonna ha presentato una mozione al Comune di Allumiere per realizzare un piccolo impianto di compostaggio. «Finalmente si potrà risparmiare circa 50mila euro all’anno, sempre che la giunta Battilocchio voglia appoggiare la nostra iniziativa. Siamo stanchi dei continui attacchi dei privati per realizzare mega impianti nel nostro Comune – spiega il consigliere Duccio Galimberti – abbiamo preso l’iniziativa al posto degli attuali amministratori che si piangono addosso continuamente perchè incapaci non solo di trasformare il rifiuto in risorsa ma anche di creare una realtà capace di abbassare le tasse sulla spazzatura. Abbiamo fatto le ricerche, abbiamo calcolato le spese, abbiamo informato la gente, almeno una cosa la possono fare i nostri amministratori: votare la nostra proposta per il bene di tutti i paesani».
Rom. Mos.  24 Apr 2015

A TARQUINIA E MONTE ROMANO SI TORNA A PARLARE DI MEGA DISCARICA AD ALLUMIERE DI MEGA DIGESTORE, ANCORA UNA VOLTA

Il Comitato Antidiscarica dice Si alla Gestione dei Rifiuti Comunali – No ai Mega Impianti allo Spizzicatore

Paradossalmente, proprio nel giorno in cui si torna a parlare della realizzazione di un’ alternativa a Malagrotta tra Tarquinia e Monte Romano, al Comune di Allumiere si è riunita la commissione dipartimentale “uso e assetto del territorio, sviluppo economico e attività produttive” che aveva come ordine del giorno la discussione in merito alla manifestazione d’interesse per la costruzione di un biodigestore da 35.000 tonnellate/anno, impianto finalizzato alla produzione di bio-metano.

Il progetto prevede la lavorazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani provenienti dal comprensorio e da qualsiasi altro luogo, regionale o nazionale. La società proponente, “Iniziative Bioenergie srl” di Canino ha formulato la propria richiesta, come se allo Spizzicatore (Zona industriale del Comune di Allumiere) fosse il primo progetto del genere. Da quando quella zona industriale è stata approvata ha ricevuto già l’attenzione di sette proposte progettuali o manifestazioni d’interesse. Peccato che siano tutte riguardanti la lavorazione dei rifiuti.

Come Comitato Antidiscarica siamo intervenuti alla commissione e rendiamo pubblica la nostra posizione in merito alla questione.

Prima cosa abbiamo illustrato l’iter di presentazione che il progetto avrebbe dovuto seguire secondo la normativa vigente; abbiamo poi criticato la posizione dell’Amministrazione che per nessun motivo può prestare il fianco agli interessi privati dei proprietari di quella zona, dando pareri preventivi ed evitando di far opzionare i terreni alla Società interessata.

Abbiamo poi ribadito, atti alla mano, che la normativa che regolamenta la Zps (Zona a protezione speciale), le norme tecniche del prg, gli impegni presi con le Mozioni degli ultimi anni e il Piano Regionale dei rifiuti, vietano l’istallazione di impianti del genere allo Spizzicatore. Siamo pienamente d’accordo con la posizione dell’Assessore Mario Ceccarelli che nel suo intervento ha espressamente detto che non ci sono le condizioni per aderire a tale scelta. Stentiamo a comprendere come l’Amministrazione di Allumiere, a margine degli accaduti riguardo la Megadiscarica, metta ancora in discussione tali proposte, nella ferma consapevolezza che non si possono realizzare nel nostro territorio. Aggiungiamo che in questo clima, dove i rifiuti e la loro gestione troppo spesso sono in mano alla malavita organizzata, sia estremante pericoloso sovrapporre a quella maledetta “Zona Industriale dei rifiuti” la fase 2 della realizzazione della zona franca.

Riteniamo opportuno che tutte le forze politiche del comprensorio si esprimano velocemente sulla questione.

Nell’occasione abbiamo sostenuto la posizione del Movimento Fontana Tonna che propone insieme al Comitato, da anni, un microscopico progetto di compostaggio ad uso prettamente comunale o, in alternativa, mettere in pratica quella famosa mozione, dove si parlava di compostaggio aerobico fuori dalla zps, su proprietà pubblica e dimensionato sulle reali esigenze del territorio.

Civitavecchia, il M5S presenta la mozione che vieta l’incenerimento dei rifiuti

http://www.movimentocinquestellecivitavecchia.it/index.php/2015/ambiente/il-m5s-presenta-una-mozione-vietato-incenerire-combustibili-derivati-da-rifiuti/

“Giovedì scorso il M5S ha presentato una mozione sul “Divieto di utilizzo di combustibili solidi secondari e di combustibili derivati da rifiuti
comunque denominati”. Infatti se da una parte è ormai assodato che incenerire rifiuti è un’attività inutile, oltre che dannosissima per la salute dei cittadini, dall’altra gli stessi rifiuti possono essere classificati a norma di legge in altro modo e quindi essere tranquillamente bruciati.

Del resto già l’ex sindaco Tidei a suo tempo fu allertato dalle associazioni ambientaliste sul fatto che il divieto di combustione di rifiuti previsto nella sua ordinanza sindacale del 26 aprile 2013 non poteva bastare, ma volle fare di testa sua e di conseguenza a tutti gli effetti è possibile utilizzare, ad esempio nelle centrali termoelettriche esistenti, combustibili derivati da rifiuti. Questo ovviamente prima della nostra mozione.

Un’altra novità della mozione è rappresentata dal fatto che impegna il sindaco, oltre che ad emettere una più precisa ordinanza di divieto di combustione sul territorio di Civitavecchia, ad intervenire anche in caso di combustione di rifiuti al di fuori del territorio comunale. Questa possibilità trova i presupposti nell’evidenza scientifica, sancita dalla giurisprudenza, che l’inquinamento non conosce confini amministrativi, ma anzi, per sua natura, può provocare danni anche a popolazioni distanti decine e decine di chilometri dalla fonte di emissione.

Ovviamente non siamo così ingenui da credere che possa bastare un’ordinanza sindacale a fermare un governo eventualmente deciso a bruciare rifiuti nel nostro territorio, ma deve essere chiaro a tutti che questa amministrazione nella lotta all’inquinamento sarà sempre al fianco dei cittadini, fino in fondo ed esercitando tutti i poteri che la legge le conferisce. Nel corso del nostro mandato affronteremo una ad una tutte le questioni ambientali, con tempi e modalità adeguati alla gravità ed alla complessità di ciascuna.

Dario Menditto
Consigliere comunale Movimento 5 Stelle

Digestore allo “Spizzicatore”, a volte ritornano !!!

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Ci risiamo! E’ giunta notizia che ad Allumiere si parli di nuovo di grandi impianti di compostaggio. Le informazioni che abbiamo come Comitato Antidiscarica, sembrerebbero, infatti, confermare le nostre preoccupazioni riguardo agli appetiti che gli imprenditori della “monnezza” hanno su quella zona industriale. Riteniamo opportuno ricordare che da anni vi sono tentativi di trasformare quella porzione di territorio in un punto di lavorazione dei rifiuti provenienti da tutto il Lazio, nonostante le norme tecniche di attuazione dicano chiaramente che lì è tassativamente vietato lavorare rifiuti. Invece, oggi, si discute di nuovo di digestore da circa 35.000 tonnellate annue come se niente fosse accaduto, come se il Comune di Allumiere, dopo l’enorme lavoro dei comitati e delle Associazioni, non avesse deliberato la contrarietà all’istallazione di questi impianti, come se tutti i comuni limitrofi non avessero preso la stessa posizione, come se la volontà comprensoriale non fosse stata quella di scongiurare impianti di digestione anaerobica, fintanto che il comprensorio non avesse raggiunto percentuali di differenziazione significative e tali da giustificare la realizzazione di un impianto di compostaggio aerobico da realizzare su proprietà pubblica e dimensionato secondo le reali esigenze di smaltimento della frazione organica dei rifiuti dei comuni di Allumiere, Civitavecchia, Tolfa e Santa Marinella. A tutto ciò si aggiunge quello che è di dominio pubblico e cioè la chiara posizione della Regione Lazio di contrarietà e improcedibilità autorizzativa di tali impianti all’interno della ZPS dei “Monti della Tolfa”. Una posizione che i comitati sostengono da sempre e che lo stesso Piano regionale dei rifiuti evidenzia come fattore escludente.

Non capiamo, quindi, a quale titolo alcuni personaggi vicino all’amministrazione comunale, svolgano il compito di procacciatori d’affari o meglio una ricerca di imprenditori del settore rifiuti disposti ad investire in quell’area. Questa proposta che si vocifera in paese è l’ennesimo tentativo di portare una montagna di rifiuti da Roma e provincia nel nostro comprensorio.
Ve li ricordiamo cronologicamente dal 2002 ad oggi: proposta dell’ex Sindaco Cammilletti di realizzare in quell’area la discarica comprensoriale che avrebbe sostituito “fosso del prete”, idea progettuale della Ecostile srl denominata “bio polo”presentata con l’utilizzo abusivo del logo della Provincia di Roma, che prevedeva un centro studi sui rifiuti oltre ad un impianto di digestione anaerobica da 130.000-90.000 tonn. annue con annessa centrale di produzione energetica dal biogas;
megadigestore anaerobico da 70.000 tonnellate anno presentato dalla Renerwaste spa al comune di Allumiere per il quale ci fu un acceso dibattito che portò il Sindaco di Allumiere ad una richiesta di ridimensionamento per arrivare poi al no definitivo, sancito con l’approvazione di una mozione in tutti i comuni del comprensorio Allumiere compreso;
un impianto aerobico da 35.000 tonnellate annue sempre presentato dalla Renerwaste spa bocciato dalla provincia di Roma in base ai pareri negativi della maggior parte degli enti deputati alla decisione.

Oggi un altro progetto similare, se confermate le indiscrezioni in nostro possesso, si vanta anche di una inesistente programmazione regionale che prevedrebbe l’istallazione di circa ventotto impianti sul territorio regionale da 35.000 tonnellate annue.
A questo proposito il nostro portavoce, Stefanini Emiliano, ha interloquito direttamente con lo staff dell’Assessorato Regionale competente e la risposta è stata chiara: “non esiste nessuna programmazione in tal sensom Chi millanta tali affermazioni dice il falso e tutto sarà presto chiarito dall’Assessore Civita”.

Non ci rimane che rassicurare l’intera popolazione del comprensorio che saremo vigili e presenti in tutte le discussioni che riguardano i rifiuti; monitoreremo la situazione al fine di evitare che si realizzi qualsiasi impianto in quell’area, confermando la nostra disponibilità al confronto su un impianto comprensoriale di “compostaggio aerobico” a servizio dei soli comuni del comprensorio e non del Comune di Roma, ma solo dopo che i Comuni si saranno attivati sulla raccolta porta a porta differenziata dei rifiuti e solo dopo il raggiungimento di serie percentuali di differenziazione.
Se poi il comune di Allumiere sentirà l’esigenza di chiudere il ciclo dei propri rifiuti, da anni abbiamo presentato soluzioni di micro impianti che facilmente potrebbero trasformare in compost di qualità le esigue quantità di umido prodotto dagli abitanti di Allumiere.
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Concludiamo ricordando al Sindaco che la coerenza è molto importante, come lo è il rispetto degli impegni presi, specie se espressi in un atto formale. In particolare ci riferiamo a quella mozione che prevedeva il coinvolgimento del “Comitato antidiscarica” ogni qualvolta si discuteva di rifiuti e che il Sindaco pare aver completamente dimenticato. Noi no. Gli ribadiamo quindi che noi ci siamo, come sempre disponibili al confronto costruttivo e volto a trovare soluzioni frutto di conoscenza diretta e competenza, ma non siamo disponibili a permettere a nessun imprenditore della “mondezza” di decidere sul nostro territorio, nonostante i provvedimenti del governo Renzi che ipotizzano un ato unico nazionale, mettendo al centro della politica sui rifiuti l’incenerimento. Restiamo dell’idea che la pianificazione degli impianti di trattamento dei rifiutidebba doverosamente rimanere alle Istituzioni pubbliche e secondo le esigenze comprensoriali, e non delegata alle scelte imprenditoriali di questa o quell’altra impresa secondo le proprie necessità o opportunità di investimento, troppo spesso dettate da incentivi economici e non da una seria valutazione degli interessi territoriali. Cerroni docet!

STOP AL COMPOSTAGGIO IN ZONA A PROTEZIONE SPECIALE (località Spizzicatore)

L'area del progetto in località Spizzicatore

L’area del progetto in località Spizzicatore

Finalmente la notizia che aspettavamo, anche quest’ultimo tentativo di violare la ZPS del Comune di Allumiere è fallito!

Il Comitato NO MEGADISCARICA esulta ed è soddisfatto di tutto l’impegno ed il tempo dedicato per evitare questo scempio, MA … e c’è un grosso MA, da questo articolo di Civonline, che citiamo per intero, traspare che il capo fila della lotta ambientalista, con tanto bandiera in resta sia l’amministrazione Comunale ed in primis il suo Sindaco … ma leggiamo con attenzione l’articolo:

” La Provincia di Roma dice ‘‘no’’ al progetto del digestore della Renerwaste

ALLUMIERE. Il delegato Bastianini: «Palazzo Valentini ha elencato gli elementi ostativi»

di ROMINA MOSCONI

ALLUMIERE – «Finalmente sembra volgere al termine la tormentata vicenda riguardo l’impianto di compostaggio di rifiuti organici in località Spizzicatore di Allumiere». Ad esprimersi così il delegato all’Ambiente del Comune di Allumiere, Marco Bastianini, il quale ha spiegato che: «In Comune ci è stata recapitata da parte della Provincia di Roma la comunicazione degli elementi ostativi al rilascio dell’autorizzazione richiesta dalla Renerwaste Spa. La società, infatti, come tutti ricorderanno, aveva presentato un progetto che prevedeva la lavorazione di rifiuti organici di 25 tonnellate/anno con la modalità aerobica». Il delegato Bastianini evidenzia che:  «Tale decisione viene motivata per i ‘‘dissensi qualificati’’ del sindaco di Allumiere Augusto Battilocchio sotto il profilo della tutela della salute pubblica e della Regione Lazio in quanto il progetto non è assentibile perché prevede impianti la cui realizzazione è in contrasto con le misure di conservazione generali vigenti nella Zps». Nei mesi scorsi si era dibattuto a lungo intorno al progetto della Renerwaste di creare l’impianto di trasformazione di umido in compost e dopo una serie di battaglie, a febbraio si era svolta una Conferenza dei Servizi organizzata dalla Provincia di Roma nella quale si è discusso del progetto che la Renerwaste voleva costruire allo Spizzicatore da 25mila tonnellate. In quell’occasione, oltre al sindaco Augusto Battilocchio anche il responsabile dell’Ufficio Tecnico Enrico Novello e l’assessore di Allumiere Mario Ceccarelli avevano espresso a nome di tutto il Comune di Allumiere il ‘‘no’’ assoluto al progetto. Battilocchio a nome di tutta l’amministrazione comunale (maggioranza e minoranza) insieme ai movimenti ambientalisti si erano espressi contrariamente a questo progetto perché dannoso per la salute e l’architetto Novello aveva sottolineato il No per il fatto che le NTA del Comune non prevedono impianti destinati al trattamento dei rifiuti nell’area interessata dal progetto. A dire no a questo progetto era stata anche l’Università Agraria di Allumiere, inoltre forte contrarietà al progetto era stata espressa dal consigliere regionale di Sel Gino De Paolis e da altri esponenti politici, nonchè dai cittadini non solo di Allumiere, ma anche del comprensorio. La lettera della Provincia di Roma, quindi, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ed è vista come una vittoria importante per l’amministrazione comunale di Allumiere «Ma anche – prosegue ancora il delegato all’Ambiente, Bastianini – per tutta la comunità visto che tutti insieme abbiamo combattuto per evitare che la Renerwaste creasse l’impianto allo Spizzicatore. Un ringraziamento va anche ai consiglieri di minoranza Vittori e Sgamma che hanno partecipato alla conferenza preliminare».
(31 Ott 2014 – Ore 18:02) “

Siamo estremamente contenti che questa volta ci sia stato un NO chiaro e senza i giri politico-pindarici della dialettica Battilocchiana, ma dire oggi che la battaglia contro gli insediamenti nella Località Spizzicatore si è conclusa in modo positivo grazie all’impegno dell’amministrazione comunale di Allumiere è, per citare Fantozzi, “una cagata pazzesca”.

Come mai un Sindaco che si dichiara oggi contro gli impianti nella ZPS ha creato, negli anni scorsi, un clima di tensione tale che lo ha portato a rispondere di almeno tre denunce in tribunale?

Come mai sia il Sindaco che il Responsabile dell’ufficio tecnico non hanno citato e sostenuto fin da subito le attuali motivazioni di diniego? Il Comitato si sarebbe risparmiato tanta fatica e battaglie almeno con tre anni di anticipo.

E come mai il Comitato NO MEGADISCARICA, che è stato la vedetta e il freno a questi progetti speculativi viene dimenticato se non inscatolato nell’articolo in un generico “movimenti ambientalisti” …

ciò che stupisce ancora di più è l’autore dell’articolo, Romina Mosconi, che ha vissuto in prima persona, spesso insieme a noi del Comitato, le vicende dei grandi contrasti e scorrettezze che il Sindaco di Allumiere ha riservato a noi che abbiamo sempre cercato di evitare ogni insediamento di trattamento rifiuti nella Zona a Protezione Speciale. Cosa è successo Romina? Hai dimenticato persino il nome del comitato?

In ogni caso è andata bene, come è andata bene per la Mega Discarica, vogliamo solo ricordare a tutti i signori citati nell’articolo che esistono due termini che danno la giusta dignità agli esseri umani, ovvero:  ONESTA’ INTELLETTUALE, dovreste studiarne bene il significato.

Il Comitato NO MEGADISCARICA

CIVONLINE – Polo dei rifiuti a Cupinoro: oggi la decisione del Consiglio dei Ministri

CIVONLINE – Polo dei rifiuti a Cupinoro: oggi la decisione del Consiglio dei Ministri

Discarica. Alta la guardia dei comitati

CERVETERI – E’ attesa per oggi la decisione del Consiglio dei Ministri in merito al futuro del territorio. Il Consiglio infatti dovrà decidere se prendere in considerazione i pareri negativi del MIBACT e la protesta dei cittadini, oppure avallare il piano della Bracciano Ambiente e della Regione Lazio per la realizzazione di un polo industriale dei rifiuti a Cupinoro con due ecomostri: un impianto Tmb da 135mila tonnellate e una centrale a biogas da 33mila tonnelate. Anche alla luce di questo appuntamento i comitati hanno dato luogo ad un si-in e manifestazione di protesta innanzi il tribunale e alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per chiedere «Giustizia e Legalità per Cupinoro (Bracciano) il sito discarica ubicato tra innumerevoli tombe etrusche e resti di importanti insediamenti di epoca romana». Oltre 100 cittadini, in rappresentanza dei numerosi comitati che si sono costituiti a sostegno delle iniziative contro la politica dei rifiuti che viene definita scellerata hanno illustrato le loro ragioni, anche per voce di Antonio Turri, presidente nazionale dell’associazione ‘‘I Cittadini contro le mafie e la corruzione’’.

15 Lug 2014

CIVONLINE – “Tarquinia – Biogas da Forsu: i perché del no”

CIVONLINE – “Biogas da Forsu: i perché del no”

“Biogas da Forsu: i perché del no”

TARQUINIA – Partecipato convegno sul biogas giovedì scorso a Tarquinia. Un appuntamento che però ha registrato l’assenza del Sindaco, del vice Sindaco, della giunta e dei consiglieri, ad eccezione di Cesare Celletti. Il convegno, organizzato per informare la cittadinanza sull’industria biogas che il Consorzio Pellicano vorrebbe realizzare nel territorio agricolo di Tarquinia, in località Olivastro, ha visto un importante dibattito con le associazioni organizzatrici in prima linea: la Bio Ambiente Tarquinia, nella persona del presidente Gian Piero Baldi; il Forum Ambientalista, con Simona Ricotti responsabile nazionale del settore energia; e i medici ISDE, l’associazione italiana medici per l’ambiente, di cui anche il dottor Baldi fa parte. L’incontro mirava a spiegare in modo semplice, seppur scientifico, “i perchè del NO” a questo nuovo tipo di centrale, per normativa classificata insalubre di prima classe. Si è parlato del meccanismo procedurale di questi impianti biogas che dalla fermentazione batterica anaerobica (senza aria) dei rifiuti organici (FORSU), ricaverebbero notevoli quantità di gas, tra cui il 50% metano, che andrebbero ad alimentare dei motori cogeneratori, di calore ma soprattutto di corrente elettrica, il cui funzionamento produce emissioni in atmosfera. “Il tutto – è stato detto – chiaramente al solo ed esclusivo vantaggio economico (alcuni milioni di euro/anno) degli imprenditori privati gestori dell’industria”. “Come è stato più volte ribadito dagli esperti intervenuti – riferiscono gli organizzatori – non c’è alcun pubblico interesse alla realizzazione di questi impianti come si vorrebbe far credere, soprattutto in un paese come l’Italia, che già produce più del doppio del fabbisogno energetico necessario”. Il convegno è stato riconosciuto molto interessante dalla vasta platea, composta da oltre 250 cittadini. Presenti infatti relatori di pregio scientifico, quali il dottor Mauro Mocci (Medico ISDE), il dottor Giovanni Ghirga (Medico ISDE), il dottor Gian Piero Baldi (Medico ISDE), il professor Michele Corti (Docente Univ.Milano di Agroeconomia e Zootecnia, Ruralista) e l’avvocato Michele Greco (legale dell’ associazione Bio Ambiente), che sono stati ascoltati fino ad ora tarda, terminando infatti la conferenza alle 21,30 circa. Applaudito l’intervento introduttivo, e sicuramente molto esplicativo, di Simona Ricotti, responsabile nazionale del settore energia e del Circolo di Civitavecchia del Forum Ambientalista, riguardante la precaria situazione ambientale del nostro territorio. Sergio Pisarri, direttore del Consorzio di Bonifica di Tarquinia, è invece intervenuto nel dibattito finale, illustrando come non possa essere possibile accettare la realizzazione di un tale tipologia di centrale inquinante nel bel mezzo di una vasta area agricola attraversata dal fiume Mignone, notoriamente ad alto rischio di esondazione. Il direttore ha espressamente manifestato la contrarietà del Consorzio di Bonifica ad un tale progetto industriale (contrarietà già espressa anche alla Provincia di Viterbo, con un lungo e argomentato parere negativo inviato nei giorni scorsi), che andrebbe a vanificare tutti gli sforzi ed i miliardi di lire spesi in passato (ed i milioni di euro oggi) di soldi pubblici investiti nella realizzazione della grande opera del sistema di irrigazione di circa 8mila ettari di terreni dedicati all’agricoltura di pregio di Tarquinia. Al convegno sono anche intervenuti i comitati ambientalisti e no biogas dei comuni limitrofi, quali Civitavecchia, Allumiere, Cerveteri, Bracciano, Fiumicino, Grosseto, ed in particolare il comitato locale Perilbeneditarquinia. Quest’ultimo ha espresso solidarietà all’iniziativa a favore sia della vera informazione scientifica sia e soprattutto a favore della salute dei cittadini e dell’ambiente. “Deve essere segnalato – commentano gli organizzatori – il tentativo della società proponente di screditare le persone fisiche che hanno organizzato il convegno e le associazioni cui appartengono con articoli di stampa dal contenuto palesemente diffamatorio e addirittura con un volantino dai toni intimidatori diffuso prima dell’evento; il tentativo non è riuscito (ed anzi si è rivelato controproducente), dal momento che la platea ha risposto con straordinario entusiasmo ribadendo il no di tutta Tarquinia all’impianto, stringendosi intorno – con ancora più forza – alle persone e alle associazioni che vi si oppongono. Non essendo assolutamente intenzionati a tollerare tali comportamenti, il dottor Baldi e Simona Ricotti, così come le Associazioni Bio Ambiente, ISDE e Forum ambientalista di cui fanno parte, hanno comunque tutti già dato mandato ai propri legali al fine di valutare ogni opportuna iniziativa presso l’autorità giudiziaria a tutela dei propri diritti”.

(a.r.)(12 Apr 2014 – Ore 18:40)